Introduzione

Obblighi di restituzione non assolti, ma aggravati dalla privatizzazione

Lo stato del Montenegro ha contratto un debito di 67,5 milioni di Euro in relazione al sequestro delle proprietà e delle imprese dell’armatore e banchiere Lale Zuber e di Anastasija Gregovic, sequestro operato dal passato regime comunista. Il Montenegro è l’usufruttuario diretto dei beni espropriati.

Tale valutazione si riferisce a beni di cui si detengono tuttora i relativi titoli di proprietà e viene calcolata per difetto. Altre proprietà, di cui sono stati volutamente distrutti i corrispondenti titoli dal passato regime, non hanno potuto essere incluse nel calcolo del debito.

La posizione dello stato del Montenegro si è aggravata con la privatizzazione di alcune proprietà nel triennio 2003-2006, malgrado l’esistenza di vincoli e malgrado fosse già stata avviata dagli eredi Zuber Gregovic la richiesta di restituzione nei termini di legge. Si richiama la responsabilità del governo montenegrino nell’attuazione sconsiderata della privatizzazione che ha infranto qualsiasi logica autentica di risarcimento e/o restituzione, sempre ai danni degli eredi dei proprietari originali.

La legge di denazionalizzazione che il Montenegro ha adottato nel 2007 è inadeguata e carente. Basti dire che l’attuale legge di denazionalizzazione non contempla nemmeno la compensazione di imprese private nazionalizzate. Al contrario, la recente privatizzazione di ex-proprietà private o di proprietà intestate ad ex-attività commerciali di privati cittadini è stata operata efficacemente ed ha generato cospicui gettiti di denaro nelle casse dello stato montenegrino.

Con questo studio si vuole mettere in evidenza sia l’inadempienza del governo montenegrino nei confronti dei propri obblighi di restituzione, sia l’impossibilità di risoluzione del debito Zuber Gregovic con la legge di denazionalizzazione attuale e la conseguente necessità di un provvedimento speciale di indennizzo, laddove non possa avvenire la restituzione integrale degli immobili sequestrati.