La privatizzazione

Fenomeno che nell’ambito della transizione da un economia di stampo socialista a quella di libero mercato doveva riguardare solo le imprese e i beni dello stato montenegrino.

In verità il Montenegro ha abusato dello strumento della privatizzazione, applicandolo anche a beni che per legge non dovevano essere toccati (i beni privati nazionalizzati di cui ai sensi di legge erano state già depositate le richieste di restituzione dagli eredi dei proprietari originali).

Infatti la privatizzazione (o vendita a privati) ha toccato anche beni in corso di restituzione dei Zuber Gregovic (vedi Casa Sutijeska, Fortezza Lazzaretto di Petrovac e Villa Kamelja a Cattaro) sebbene la legge di restituzione montenegrina dica espressamente che non si possono vendere beni reclamati dai proprietari originali. Qui lo stato montenegrino ha commesso delle autentiche ruberie con la copertura della legge di privatizzazione.
Alla nazionalizzazione del 1946-1958 si è sovrapposta la privatizzazione degli anni 2002-2006, ovvero un doppio vantaggio per lo stato montenegrino e un doppio danno per la famiglia Zuber Gregovic.

A riguardo della privatizzazione in Montenegro, la Commissione Europea si è così espressa nel proprio rapporto analitico del 2010: “[…] There are cases where property subject to restitution was in the meantime privatised. Particular efforts are needed to solve such cases.” [pag. 30]

Documenti:
avviso di privatizzazione (26-12-2005)
lettera di protesta Ivan Zuber (30-01-2006)
nuova registrazione casa Sutjeska (03-2006)
lettera del Sindaco di Budva al Presidente Vujanovic riguardo Sutjeska (03-05-2006)
Commissione Europea: rapporto analitico (2010)